Senza categoria

PERFETTI IMPERFETTI

Perfetti Imperfetti

 

In questo secondo anno di progetto abbiamo  scelto di stimolare i bambini e le bambine ad un maggior ascolto di sé, passando per l’accettazione dei propri difetti e suggerendo che possono essere  mutati in punti di forza, come accade nel libro  “I cinque malfatti” di Beatrice Alemagna che è stato utilizzato come sfondo narrativo. 

 

Nei primi incontri ai ragazzi abbiamo consegnato una carta d’identità emotiva da completare e decorare. La volontà è stata  quella di offrire uno spazio di condivisione senza pregiudizi, un momento di massima libertà d’espressione, privo anche di eventuali correzioni da parte di noi formatori e delle maestre. La carta di identità è un mezzo utile per offrire alle bambine e ai bambini la possibilità di ascoltarsi ponendo attenzione al proprio sentire che, difficilmente, viene condiviso e  tradotto in parole. 

Il fine è, quindi, tanto quello di acquisire un piccolo tassello per una maggiore consapevolezza di sé quanto quello di far sentire la propria voce anche agli altri. Un momento molto importante  è stato quello in cui i bambini hanno deciso di leggere davanti ai compagni la propria carta di identità,  condivisione libera e mai forzata che  ha aperto un dialogo alla pari, privo di giudizio e carico di comprensione.

Conoscere maggiormente se stessi e i propri compagni ha permesso di notare come tutti, pur nella  diversità, possiamo essere quanto mai vicini ed uguali, di verificare come certi  difetti, che cerchiamo in tutti i modi di nascondere,  visti attraverso lo sguardo di chi ci sta accanto, possono mutare in pregi e potenziali invidiabili. 

Un concetto questo analizzato magistralmente dal testo I cinque malfatti. Gli studenti sono entrati in contatto con i suoi personaggi surreali, piegati, capovolti, bucati, sbagliati, per comprenderne non la negatività, bensì il fantastico potenziale che essi conservano in sé. Attraverso esercizi teatrali si sono confrontati, comprendendo cosa possa essere l’autoironia e la capacità di trasformare un tratto malfatto in un tratto distintivo, unico e bellissimo. Quindi, in un successivo  laboratorio creativo, abbiamo  proposto ai ragazzi di rappresentare se stessi come un malfatto con materiali di riciclo trovato nelle proprie case, aiutati dalla famiglia nella ricerca di questo materiale: la creatività ha permesso di far emergere non solo doti artistiche, ma anche doti plastiche di modellamento. I malfatti dei ragazzi hanno addosso difetti e stoffe, disegni e potenziali, fili di lana e caratteristiche. Nei laboratori che verranno chiederemo alle bambine e ai bambini di interpretare la favola, sostituendosi ai personaggi, e davanti ad un Perfetto, proprio come nel racconto, dovranno difendere le proprie le proprie singolarità. 

Proprio dall’immedesimazione, dal dialogo e dal confronto i ragazzi   potranno  conoscere le proprie necessità, incontrare e comprendere le esigenze degli altri, arrivando a comprendere quelli che sono i diritti ma anche i loro doveri, preparandosi così a diventare dei cittadini consapevoli. La presentazione della Carta dei diritti dell’infanzia sarà oggetto dell’ultimo incontro del progetto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *